Non avendo altre possibilità di superare tutti questi problemi, ho cercato almeno una soluzione più comoda per facilitarmi la collimazione del mio Meade SC da 14” e del Celeron 9 1/4. La soluzione più semplice consiste in una specie di maschera di Hartman a tre finestre, che chiunque può ritagliasi da un cartone. Si tratta semplicemente di un disco con queste poche caratteristiche:
- Diametro esterno alloggiabile nel bordo interno del telescopio, davanti alla lastra correttrice.
- Al centro un foro, per il centraggio nel supporto dello specchio secondario.
- Tre fori a 120°, con diamero pari a circa 1/6 dei quello della lastra correttrice, posizionati ad un raggio sufficiente per risultare poi più o meno tangenti al bordo della lastra stessa. Con un pennarello marchiamoli A, B, C.
L’uso è semplicissimo con oculare piuttosto corto e richiede pochi minuti, puntando e focheggiando una stella brillante, data la forte occlusione della maschera, e preferibilmente alta sull’orizzonte.
1) - Applicare la maschera in modo che i tre fori a 120° siano in corrispondenza angolare con le tre viti di registrazione, che qui chiameremo a, b e c. Focheggiando la stella in un telescopio scollimato la vedremmo sempre scomposta in deboli punti-immagine più o meno distinti, oppure con immagini allungate dalla cattiva sovrapposizione parziale.
2) - Occludere il foro A (è comodo un post-it). Ora i punti-immagine visibili sono ovviamente solo 2. Focheggiare accuratamente per portare i due punti a coincidere.
3) - Chiudere il foro B, aprendo A. Ora l’immagine di A è visibile, anche se probabilmente spostata da quella di C. Agire esclusivamente sulla vite a per portare l’immagine di A a sovrrapporsi al meglio con quella di C. ( occorre girare la vite a di angoli molto piccoli, senza toccare la messa a fuoco o le viti b e c ).
4) - Ottimizzare la messa a fuoco ed eventualmente ricentrre l’immaginenel campo visivo, perchè nel caso di un telescopio molto scollimato, queste regolazioni muovono la stella dal centro campo dell’immagine (assai ristretto con oculare molto corto).
5) - Chiudere solo C ed agire sulla vite b per far coincidere i punti ( sempre senza toccare le altre viti ! ).
6) - Chiudere nuovamente solo A ed agire esclusivamente sulla vite c per migliorare la coincidenza dei punti .
7) - Ripetere le operazioni chiudendo B ed agendo su a.
8) - Chiudere C agendo su b.
9) - Lasciare aperti i 3 fori ed osservare i tre punti, che dovrebbero risultre quasi coincidenti. Eventualmente ora è possibile ritoccare la messa a fuoco. Il vantaggio di questo metodo sta nella sua semplicità e nella possibilità di tentare una discreta collimazione anche in presenza di un seeing non ottimale. Tuttavia per avere il massimo risultato questo non basta ancora.
10) - Ripetere tutto il procedimento come sopra, ma impiegando l’oculare più corto a disposizione, o eventualmente anche una Barlow, se le condizioni del cielo permettono di spingersi oltre.
Terminate anche queste operazioni rimuovere la maschera. Seeing permettendo, potremmo ancora verificare il risultato con il classico metodo dei dischi di Airy in posizioni intra/extra focale. Eventualmente potremmo anche tentare un ulteriore affinamento della collimazione attraverso questi, ma solo in caso di un ottimo seeing.
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