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Ultimo aggiornamento:

18 Novembre 2017

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In evidenza :

Progetti per il controllo elettronico dei telescopi

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Uno sguardo al Meteo

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Per maggiori informazioni su questi progetti:

marcellocucchi@gmail.com

Copia di un Cannocchiale di Galileo Galilei

Lo scopo prefisso non era di fare del modellismo, bensì di conoscere con più consapevolezza quello che riusciva a vedere Galileo Galilei dal 1610 attraverso il suo cannocchiale, che chiamò “Perspicillum” ( dal latino perspicere = scorgere ).

Di conseguenza ho scelto di non perseguire maniacalmente i suoi dettagli riproduttivi, pur cercando di realizzare uno strumento suffiicientemente rappresentativo anche nel suo aspetto estetico, per soddisfare un po’ anche l’immaginario collettivo.

OPERA

Ho cercato invece di realizzare un simulacro otticamente il più simile possibile a quelli di Galileo, e di cui lui stesso ci ha lasciato qualche informazione. Il suo primo persicillum ingrandiva pochissimo, intorno ai 3X, che aumentarono poi a 10X ed infine, almeno così pare, a circa 25X e più.  Per il mio simulacro ho scelto il valore intermedio.

Cannocchiale 1
Cannocchiale 3
Cannocchiale 2
Manoscritto Galileo 2_3_6_800

Ho rilevato parecchio interesse intorno a questo simulacro, in occasione di qualche dimostrazione durante alcuni star-party, ma soprattutto da parte di  insegnanti che mi hanno contattato per  maggiori indicazioni, manifestando l’intenzione per  farne oggetto di attività didattiche e realizzative.

Per soddisfare queste richieste ho preparato in piccolo documento con le istruzioni sintetiche, scaricabile cliccando qui

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Cannocchiale polare ergonomico e funzionale

La maggiorparte di montature equatoriali alla tedesca, o GEM, dispone di un cannocchialetto per l’allineamento polare di uso  poco pratico o molto scomodo.

Questo progetto riguarda la costruzione di un dispositivo ottico economicissimo e decisamente migliorativo

ReticoloPolare2012 Oculare polare CannocchialePolareCompleto
cannocchiale polare_Pagina_2

Descrizione  del progetto esecutivo

Reticolo stampabile

Reticolo Mirror stampabile

    • sono scaricabili i file .tif del reticolo, sia in versione diretta che in versione speculare per montaggio con diagonale. Usando questi file, il fattore di scala per  la stampa del reticolo può essere calcolato in %  moltiplicando la lunghezza  focale dell’obiettivo in cm. per il coefficiente fisso 3,97. - In proposito vedere anche la descrizione del progetto esecutivo
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Cannocchiale polare in versione per wedge

La stessa concezione ottica del cannocchiale polare precedente, ma in versione per lo stazionamento di telescopi  tipo S.C. Meade, Celestron, a forcella  in configurazione equatoriale,  ecc.

Lo stazionamento avviene sul wedge, prima di montarvi la montatura a forcella.

Cannocchiale polare wedge
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Eccellenti Barlow APO da duplicatori di vecchie Reflex

L’intero gruppo di lenti, al completo e facilissimo da estrarre, consente di realizzare a bassisimo costo delle eccellenti Barlox 2X, 3X e oltre, assolutamente paragonabili alle migliori e costose  apocromatiche sul mercato ...

Il ricorso ad un tornitore consentirà una realizzazione impeccabile, in alluminio, del barilotto porta-oculare e di contenimento dell’ottica. Tuttavia un barilotto semplificato potrebbe anche essere convenientemente ricavato adattandovi dei materiali di ripiego, per esempio acquistabili nei centri fai-da-te, quali la componentistica in plastica per scarichi idraulici, per irrigazione, per applicazioni elettriche, ecc.

Converter2Barlow

La lunghezza ideale del barilotto si determina in modo che il diaframma di campo dell’oculare venga a cadere all’incirca dove si trovava il piano pellicola, che nella quasi totalità dei casi è a circa 45 / 50mm dalla lente posteriore di questo gruppo ottico (fare attenzione a non capovolgere il suo verso di montaggio). Aumentando questa distanza il fattore di ingrandimento può essere ulteriormente aumentato.

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Moltiplicatore di Focale da  vecchio duplicatore di diapositive

FocMultipl_2

Duplicatori di diapositive sono reperibili usati per pochi Euro nel WEB e consentono la facilissima realizzazione di un sistema moltiplicatore di focale positivo, zoom fino a 3 x   (schema ottico simile alla proiezione di oculare), semplicementre smontandone l’alloggiamento per le diapositive e sostituendolo con un barilotto in alluminio da 1-1/4” oppure da 2” .   Lo smontaggio è facilissimo, com’è altrettanto semplice la sua sostituzione con il barilotto, da inserire poi nel focheggiatore del telescopio (Fig. 1).   Il sitema risulta ideale per esempio per la fotografia planetaria su ottiche SC. f/10 ecc.

FocMultipl_2

L’applicazione di una qualunque fotocamera o CCD è immediata, in quanto i duplicatori in commercio erano generalmente dotati di attacco Standard T2  (42 mm / p. 0,75).

Fig. 1

L’esemplare in Fig. 2 è stato realizzato  accorciandone il corpo di qualche cm. (la lunghezza non è critica) e riducendone leggermente il diametro,  per consentirne l’inserimento diretto nel normale focheggiatore da 2” senza il bisogno del barilotto aggiuntivo.

Fig. 2

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Dispositivo per la fotografia Lunare con telefoni cellulari

Avendo notato che negli Starparty, con il telescopio puntato su una falce di Luna, molti tra il pubblico mi chiedevano di poter tentare una foto applicando il loro telefonino all’oculare, quasi sempre con risultati scarsissimi, ho realizzato un dispositivo afocale, con relativo calibro, che consentono il perfetto allineamento dell’ottica di qualunque telefonino in pochi secondi, con risultati fotografici eccellenti.

Tuttavia si è creato un nuovo problema, molto meno tecnico: la gestione della code di persone con cellulere  in mano per realizzare la loro foto

Adattatore Cellulari 1

Clic qui o su immagine

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Cerchi graduati digitali con encoder

Il sistema di montaggio degli encoder è stato particolarmente studiato per essere  installato facilmente sui telescopi DOBSON, tuttavia  in molti casi è stato anche applicato su svariate montature equatoriali a forcella o GEM. L’elettronica è basata su una rielaborazione del celebre progetto di Dave Ek’s. Non fornisco qui dei dettagli costruttivi, che tuttavia posso fornire a chi ne fa specifica richiesta.

Funziona con tutti i programmi planetari su PC dotati di porta seriale o con qualunque convertitore  USB / RS232 reperibile in commercio.

Nuova versione per collegamento Bluethoot a Tablet  Smartphone ecc.

Nella pagina “lo scaffale” rendo disponibili alcuni prototipi completi di questo sistema, nonchè gli encoder e tutti i vari componenti necessari per la sua realizzazione da parte di eventuali ATM.

Per maggiori dettagli: marcellocucchi@gmail.com

Encoder_TED

Click su immagine

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Motorizzazione di Antenna Parabolica per RadioAstronomia

Motorizzazione computerizzata Go-To dell’Antenna Parabolica con diametro di 3 metri, presso l’Osservatorio Astronomico dell’ing. F. Cappiello,  in provincia di Milano. 

Opera il puntamento automatico delle radiosorgenti selezionate dai  cataloghi e quindi ne esegue il loro inseguimento equatoriale.

Antenna 3 CIMG1515 Antenna 1 CIMG1516
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Facile costruzione di un  ausilio per collimare bene il Telescopio Catadiottrico 

La perfetta collimazione di un telescopio a riflessione è sempre una operazione molto critiaca, che influenza fortemente la qualità delle immagini.

Nei telescopi newtoniani essa non presenta delle particolari difficoltà e può essere fatta molto comodamente anche di giorno. Per contro, i telescopi catadiottrici sono tutti estremamente sensibili alla perfetta collimazione e, in mancanza di un banco ottico perticolarmente attrezzato, devono essere collimati di notte, con un cielo sereno e con ottimo seeing, tanta pazienza, una certa perizia e con risultati precari se il cielo non è perfetto, come quasi sempre accade.

Oltretutto qualche scollimazione può accadere facilmente anche con il semplice trasporto in auto dello strumento, ed il porvi rimedio richiede molto tempo prezioso da sottrarre alle osservazioni.

Per quanto mi riguarda, ciò che mi infastidiva di più era poi la mancanza di un criterio oggettivo per determinare la buona riuscita dell’operazione quando la turbolenza impediva una visualizzazione stabile e precisa dei dischi di diffrazione.

Non avendo altre possibilità di superare tutti questi problemi, ho cercato almeno una soluzione più comoda per facilitarmi la collimazione del mio Meade SC da 14” e del Celeron 9 1/4.  La soluzione più semplice consiste in una specie di maschera di Hartman a tre finestre, che chiunque può ritagliasi da un cartone. Si tratta semplicemente di un disco con queste poche caratteristiche:

 - Diametro esterno alloggiabile nel bordo interno del telescopio, davanti alla lastra correttrice.

- Al centro un foro, per il centraggio nel supporto dello specchio secondario.

- Tre fori a 120°,  con diamero pari a circa 1/6 dei quello della lastra correttrice, posizionati ad un raggio sufficiente per risultare poi più o meno tangenti al bordo della lastra stessa. Con un pennarello marchiamoli A, B, C.

L’uso è semplicissimo con oculare piuttosto corto e richiede pochi minuti, puntando e focheggiando una stella brillante, data la forte occlusione della maschera, e preferibilmente alta sull’orizzonte.

1) - Applicare la maschera in modo che i tre fori a 120° siano in corrispondenza angolare con le tre viti di registrazione, che qui chiameremo a, b e c. Focheggiando la stella in un telescopio scollimato la vedremmo sempre scomposta in deboli punti-immagine più o meno distinti, oppure con immagini allungate dalla cattiva sovrapposizione parziale.

2) - Occludere il foro A (è comodo un post-it). Ora i punti-immagine visibili sono ovviamente solo 2. Focheggiare accuratamente per portare i due punti a coincidere.

3) - Chiudere il foro B, aprendo A. Ora  l’immagine di A è visibile, anche se probabilmente spostata da quella di C. Agire esclusivamente sulla  vite a per portare l’immagine di A a sovrrapporsi al meglio con quella di C.  ( occorre girare la vite a di angoli molto piccoli, senza toccare  la messa a fuoco o  le viti b e c ).

4) - Ottimizzare la messa a fuoco ed eventualmente ricentrre l’immaginenel campo visivo, perchè  nel caso di un telescopio molto scollimato, queste regolazioni  muovono la stella dal centro campo dell’immagine (assai ristretto con oculare molto corto).

5) - Chiudere solo C ed agire sulla vite b per far coincidere i  punti ( sempre senza toccare le altre viti ! ).

6) - Chiudere nuovamente solo A ed agire esclusivamente sulla vite c per migliorare la coincidenza dei punti .

7) - Ripetere le operazioni chiudendo B ed agendo su a.

8) - Chiudere C agendo su b.

9) - Lasciare aperti  i 3 fori ed osservare i tre punti, che dovrebbero risultre quasi coincidenti. Eventualmente ora è possibile ritoccare la messa a fuoco. Il vantaggio di questo metodo sta nella sua semplicità e nella possibilità di tentare una discreta collimazione anche in presenza di un seeing non ottimale. Tuttavia per avere il massimo risultato questo non basta ancora.

10) - Ripetere tutto il procedimento come sopra, ma impiegando l’oculare più corto a disposizione, o eventualmente anche una Barlow, se le condizioni del cielo permettono di spingersi oltre.

Terminate anche queste operazioni rimuovere la maschera. Seeing permettendo, potremmo ancora verificare il risultato con il classico metodo dei dischi di Airy in posizioni intra/extra focale. Eventualmente potremmo anche tentare un ulteriore affinamento della collimazione attraverso questi, ma solo in caso di un ottimo seeing.

Riepilogo

Operazione

Foro da chiudere

Vite da regolare

Note

1

nessuno

-

Applicare la maschera, allinendo  i fori con le viti omologhe

2

A

-

Focheggiare per sovrapporre

3

B

a

 

4

B

-

Focheggiare per sovrapporre meglio

5

C

b

 

6

A

c

 

7

B

a

 

8

C

b

 

9

nessuno

-

verificare la coincidenza dei tre punti-immagine (event. focheggiare)

10

Ripetere l'intero procedimento con un oculare molto corto

Click qui per stampare la tabella

Un più comodo gadget

Per operare più rapidamente e con maggiore sicurezza di notte sul Meade 14” e sul Celestron 9-1/4, ho costruito due maschere di collimazione provviste di otturatore rotante, azionabile tramite una levetta.

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Maschera Meade 14”

Maschera Celestron 9 1/4

20150802_133233
Maschera Celestron_min

Entrambe sono in cartone verniciato, assemblate mediante semplicissimi elementi realizzati con stampante 3D. Solo per il Meade sono stati anche realizzati i pomelli visibili nelle foto, poi incastrati sulla testa a brugola delle tre viti originali e trattenuti un minimo di colla cianacrilica, usata anche per fissare sugli stessi pomelli dei dischetti stampati con una scala  graduata.

20150802_091527

Anello di calettamento dell’otturatore rotante realizzato in PLA

20150802_091010

Levetta di azionamento, da  incollare sull’otturatore rotante.

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Manopoline per le 3 viti di registro dello specchio secondario del Medade 14”

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